lunedì 24 giugno 2013

Vi racconto il mio Pride


«La cultura rende un popolo facile da guidare, ma difficile da trascinare; facile da governare, ma impossibile a ridursi in schiavitù.» 

Il Pride di quest'anno è stato a dir poco  s t u p e n d o, non solo per la parata in sè ma anche per tutti gli eventi organizzati dal Village in queste settimane. Palermo sentiva davvero la mancanza di un centro culturale così ricco.
Chi pensa ancora che si tratti di soldi "sprecati" che andrebbero
sfruttati per "cose più importanti" dovrebbe finalmente capire che i soldi impiegati per la cultura e per i diritti non sono mai soldi sprecati. Anzi, sono proprio queste le cose importanti grazie alle quali possiamo vivere bene ogni giorno.
Se l'Italia continua a farsi del male da sola è proprio perchè scoraggia la cultura, togliendo fondi alla scuola e alla ricerca per le famigerate "cose più importanti", che puntualmente non otteniamo mai per aver votato politici corrotti... proprio per non avere la cultura dell'informazione che tanto insegnano a disprezzare.
Questi, sono i veri soldi sprecati. Come al solito se c'è un colpevole non c'è che da guardarsi allo specchio ;)

Una favolosa Drag Queen per risollevare l'attenzione.




E con la Santa come introduzione passiamo al Pride u.u
Sì, quello pieno di depravati, tizi nudi e gente che fa sesso in mezzo alla strada. Insomma, la temutissima "gente che ostenta". Tipo questi:






Ah no, questa è quella che chiamano gente "normale", quella che si vede tutti i giorni insomma. E proprio lì in mezzo ci sono tanti uomini e donne gay.
Il Pride infatti per la maggior parte è proprio così, solo che queste "folle di normalità" vengono fatte vedere sempre troppo poco, come se i gay fossero un' altra cosa e non una realtà di ogni giorno.




Se per "eccessi" intendete Drag Queen, tizi in lattex o i cosidetti "gay effemminati" allora non parliamo della stessa cosa.
Un eccesso per me è qualcosa che fa un danno, questo è solo un modo diverso di esprimersi con il proprio corpo. Può piacere o non piacere, ma va rispettato.
L'antipatia nei confronti di questi gruppi spesso è fatta di tantissimi stereotipi e pregiudizi, alimentati tra l'altro da giornali e telegiornali che li mostrano come qualcosa di invadente.

Un consiglio spassionato che vi do è di andarci a un Pride, prima di giudicare. C'entra davvero pochissimo con le immagini che mostrano in tv o con l'idea di "orgia all'aperto" che continuano a dare i gruppi anti-gay.
E' veramente una festa fatta di persone diversissime tra loro ed è proprio questo lo spirito del Pride: siamo tutti diversi in qualche modo, ma tutti dovremmo essere liberi di esserlo nel rispetto reciproco.





Oh, e le bandierine gialle della foto precedente sono quelle di Amnesty International. Bisogna essere veramente di coccio per non capire che il vero problema non è l'omosessualità, ma la mancanza di diritti uguali per tutti ;)





L'unico male che vedo in questa foto sono LE POSTE! è_é




Il Family day che ci piace è quello al Pride ;)




E con questa vi saluto <3


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